E’ l’estremità del contrafforte roccioso che chiude a levante la baia della spiaggia di Serapo. Da questo punto la parete effettua una curva ad angolo retto e continua nella parete della falesia in cui si aprono la Montagna Spaccata e la Grotta del Turco. Nel primo tratto, partendo dalla zona di levante, dove ancora filtra appena la luce del sole, si può osservare il substrato roccioso con diverse specie di spugne e di organismi incrostanti, bivalvi sessili come gli spondili, qualche piccolo scorfano e alcuni esemplari di nudibr /anchi.
Verso il fondo, attraverso l'utilizzo di una lampada è possibile scoprire banchi di occhiate, qualche corvina, gronchi di grosse dimensioni che fanno tana nella parte più profonda degli antri sommersi. Verso Punta della Trinità la profondità sfiora una decina di metri, sulla parete si aprono diversi fori e fenditure che normalmente sono abitate da polpi, murene e gronchi; nei mesi più freddi, non è raro imbattersi in qualche aragosta.
Da questo punto in poi la parete è perpendicolare al fondo e prima che si curvi in una piccola ansa è possibile vedere occhiate e spigole. Sul tetto roccioso troveremo una spettacolare massa di fauna sessile coloratissima, formata da spugne, tunicati e br /iozoi come il falso corallo rosso . La presenza di tale abbondanza di vita e colori è dovuta essenzialmente ad una costante presenza di plancton.
Dopo un br /eve tratto ecco la Montagna Spaccata. Questo rilievo è caratterizzato da una grande e profonda faglia apertasi, secondo un'antica leggenda, nel momento in cui Gesù Cristo morì sulla croce. La parete verticale di destra è ricoperta da diversi fori e numerose fenditure che molto probabilmente sono comunicanti tra loro all’interno della roccia. Qui si muovono, tranquilli, numerose specie ittiche fra cui saraghi grandi e piccoli, perchie, castagnole, sciarrani, oltre ad una rigogliosa microfauna.
Fonte: Prolocogaeta.it